Con il termine disabilità uditiva si indica la perdita parziale o totale dell’udito. Si definiscono invece sorde le persone che hanno un deficit uditivo congenito o acquisito durante l’età evolutiva, che gli ha quindi impedito l’apprendimento del linguaggio parlato (Legge 381 del 1970).
Appare quindi chiaro il legame indissolubile tra udito e linguaggio: le difficoltà della persona sorda, infatti, sono causate più per il suo utilizzo non standard della lingua e non per problemi direttamente connessi alla sua assenza di percezione uditiva.
Le sordità non sono tutte uguali: ogni persona sente qualitativamente e quantitativamente in modo diverso da ogni altra e sente altrettanto diversamente da un orecchio all’altro.
La disabilità uditiva nel mondo del lavoro
La postazione di lavoro di una persona con disabilità uditiva dovrebbe essere silenziosa, per evitare di rendere più difficile l’ascolto e la comunicazione con i colleghi.
Un lavoratore che presenta questo tipo di disabilità può svolgere qualsiasi mansione, in base alla sua formazione ed attitudine. Naturalmente, nella maggior parte dei casi, non potrà rispondere al telefono, ma vengono in aiuto strumenti compensativi quali mail, chat, applicazioni sul telefono cellulare.
È importante ricordare che le persone sorde possono mostrare difficoltà nel ricevere le informazioni. Prima di parlare, bisogna sempre richiamare l’attenzione della persona sorda, restare nel suo campo visivo per tutta la conversazione ed utilizzare l’espressività del viso e del corpo per rendere più chiaro il messaggio.
16 Dicembre 2020
Fonte: wecareincet.it