La psicologia ci dice che non si può parlare di normalità in termini generali: si tratta infatti di un costrutto sociale che ingloba comportamenti, idee e caratteristiche che risultano adeguate alla vita in società.
Siamo quindi di fronte a una forma di autoregolazione: proprio per questo dobbiamo considerare tutto ciò che viene definito “anormale” come un’etichetta prodotta dalla società e non una caratteristica dell’individuo. Nessuno di noi si può quindi definire normale o anormale, sono termini che portano a focalizzarsi su pregiudizi e stereotipi.
Il “normale” è negli occhi di chi guarda. “Normale” non è altro che il nome di un ciclo su una lavatrice.
Whoopie Goldberg, attrice.
16 Dicembre 2020
Fonte: wecareincet.it