La sindrome di Down è una condizione genetica caratterizzata dalla presenza di un cromosoma (o di una sua parte) in più all’interno delle cellule del portatore. La conseguenza di questa alterazione cromosomica è una forma di disabilità, caratterizzata da un grado variabile di ritardo nello sviluppo mentale, fisico e motorio. Le manifestazioni fisiche e cognitive della sindrome differiscono da persona a persona e anche la loro gravità può essere più o meno severa.
Nello specifico, le persone con questa sindrome hanno difficoltà nell’apprendere le abilità principali, come il linguaggio e la capacità mnemonica e hanno deficit di astrazione. Tra le complicanze di salute ci sono spesso problemi cardiaci. In ogni caso, le persone con tale sindrome possono raggiungere buoni livelli di autonomia personale e di gestione della quotidianità.
La sindrome di Down nel mondo del lavoro
Le persone con la sindrome di Down non sono tutte uguali: è sbagliato pensare che abbiano tutte le stesse difficoltà. Le mansioni ideali per una persona con la sindrome vanno quindi valutate caso per caso. In generale, sono da preferire quelle manuali e schematiche ed è importante che l’ambiente di lavoro sia ordinato e intuitivo.
Per un inserimento di successo, è necessaria la cooperazione tra l’azienda ospitante e le figure di riferimento della persona con la sindrome. Infine, per evitare stereotipi e condividere linee guida di condotta, è sempre meglio che i colleghi ricevano un minimo di formazione sulla sindrome. Perché va sempre tenuto a mente che le persone sono persone, a prescindere dalla loro disabilità.
16 Dicembre 2020
Fonte: wecareincet.it